Le elezioni della prossima settimana sono un appuntamento importante per Vercelli.
I vercellesi, con il loro voto, più che esprimersi in merito alla linea poltica e amministrativa che la città dovrà seguire nei prossimi anni sono chiamati ad un compito di importanza capitale: scegliere direttamente le persone chiamate a gestire la "cosa pubblica" della loro città.
Per quanto mi riguarda ho sempre creduto e credo che sia più importante focalizzare l'attenzione sulle persone piuttosto che sui simboli di partito. E proprio utilizzando questo criterio di valutazione elettorale mi auguro che, al di là di qualunque valutazione prettamente politica, i vercellesi sappiano scegliere persone pulite e lontane da ogni indecenza morale.
Perchè esiste una "questione morale" - assolutamente trasversale ai partiti e agli schieramenti - anche in un ristretto ambito politico come quello vercellese: chi sarà chiamato a svolgere il ruolo di consigliere piuttosto che il ruolo di assessore comunale dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto.
Chi rappresenta i cittadini di una comunità, sia essa un paesino sperduto delle Alpi o una immensa metropoli, dovrebbe preoccuparsi, nello svolgere le funzioni pubbliche a cui è chiamato, non del proprio portafoglio bensì del bene comune.
Non è moralismo: è solo un grido di decenza! Basta coi politicanti fannulloni e incapaci che occupano poltrone istituzionali solo per poter raccimolare qualche decina di migliaia di euro. Basta coi segretari di partito ignoranti e prepotenti che gestiscono Vercelli come fosse il giardino di casa loro. Basta con chi fa politica solo per maneggiare a suo pacimento soldi e potere.
Vercelli può riprendersi il posto che le spetta in Piemonte e in Italia: non siamo condannati ad essere una città sulla via del tramonto se abbiamo il coraggio di cambiare!
I vercellesi il 6 e il 7 giugno hanno in mano il loro destino e il destino dei loro figli: scegliere di votare gli scarti di segreteria oppure scegliere di votare chi rappresenta una forza nuova, giovane e pulita. In gioco non ci sono sono solo quaranta seggi comunali e una decina di assessorati: in gioco c'è il futuro di Vercelli. Che non deve dipendere dalle segreterie di partito, ma da persone serie e preparate. Se i vercellesi avranno il coraggio di votare volti puliti e nuovi, forse, Vercelli potrà risorgere. E potrà rialzare la testa.