mercoledì 20 gennaio 2010

CATTOLICI A PAROLE vs. CATTOLICI NEI FATTI


L’assai probabile scelta dell’Udc di schierarsi con la sinistra piemontese, alle prossime elezioni regionali, merita qualche considerazione di carattere storico, etico e politico. Il partito-bonsai guidato da Pierferdinando Casini non ha mai fatto mistero della sua nostalgia patologica verso i vecchi tempi della triste politica in cui la Democrazia Cristiana rappresentava la Balena Bianca pigliatutto dello scacchiere istituzionale italiano.
I bei tempi, per i nostalgici democristiani, sono finiti quando sulla scena politica del nostro paese è apparso un signore, Umberto Bossi, che ha cominciato a mettere in evidenza tutte le magagne del vecchio sistema governato anzitutto dalla camaleontica Dc, in clan col Psi. Umberto Bossi e la Lega Nord hanno, infatti, il grande merito storico di aver abbattuto a suon di picconate quel partito marcio e indecente che era, all’alba degli anni Novanta, la Democrazia Cristiana.
Forse è questo che i nostalgici nipotini di Salvo Lima non perdonano a Bossi e alla Lega: l’aver avuto il coraggio e la decenza di dire a chiare lettere agli italiani che la Dc stava per mandare a gambe all’aria il nostro Paese con la sua politica tangentista e filo-mafiosa. I politicanti casiniani vivono ancora l’amara illusione di potersi vendicare di quello che loro ritengono il torto subito e sognano così di poter ricostruire, un giorno non lontano, qualcosa di simile alla Democrazia Cristiana.
Forse è da ascrivere a questa forma di “nostalgismo” l’odio anti-leghista viscerale e a tratti violento che si deduce, giorno dopo giorno, dalle incaute parole del leader dell’Udc. Ma a ben guardare quest’odio, se non fosse motivato da sete di poltrone e da bassi rancori storici, non avrebbe ragion d’essere. Perché la Lega è il movimento politico che, ad oggi, meglio interpreta l’etica cristiana e la dottrina sociale cattolica in politica. Proprio la Lega si rifà a quei principi eterni ed identitari cari alla Chiesa cattolica e all’attuale Pontefice Benedetto XVI. Basti vedere l’impegno concreto che la Lega Nord sta dimostrando a difesa della vita naturale dal concepimento fino alla morte naturale: più di ogni altro soggetto politico la Lega Nord si sta impegnando a concretizzare, tramite la politica, i richiami etici che giungono dal Santo Padre e i principi cristiani che sono tramandati dalla Tradizione cattolica. Così come la Lega sottoscrive in pieno le idee espresse pubblicamente dall’allora Cardinale Joseph Ratzinger in merito alla netta contrarietà all’ingresso della Turchia islamica in Europa e in merito alla difesa dell’identità cristiana ed europea delle nostre terre.
Difficilmente, davanti a questi fatti incontestabili, si potrebbe evidenziare un’incompatibilità valoriale tra la Lega Nord, lampante alfiere della Cristianità, e quelle forze politiche che si auto-definiscono cattoliche, come l’Udc. Forse quel che infastidisce i neo-democristiani è il modo giovane, nuovo e pulito con cui la Lega e i suoi uomini, Umberto Bossi in testa, stanno difendendo i valori cristiani: lontano anni luce da quel perbenismo di facciata e da quel linguaggio “politically correct” tipico dei nostalgici diccì.
Eppure, anche se la Lega è assolutamente agli antipodi come modo di governare rispetto alla Democrazia Cristiana, i valori che sono alla base della “visione del mondo” leghista sono spesso coincidenti con quelli professati a parole, ma mal praticati, dalla Dc. Lo ha dimostrato Roberto Cota intervenendo, recentemente, ad un seminario cattolico sulla figura di don Luigi Sturzo: il federalismo stesso – ha intelligentemente fatto notare Cota - era una ricetta istituzionale sostenuta, in tempi non sospetti, proprio dal fondatore del Partito popolare italiano, padre della Democrazia Cristiana. Al medesimo convegno era presente anche il Cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, il quale ha riconosciuto il grande lavoro che la Lega sta compiendo sul territorio, paragonando la presenza leghista al lavoro attivo che un tempo svolgevano le parrocchie.
Che dire, dunque? Che la Lega Nord non sia in sintonia con il mondo cattolico?
A giudicare dai fatti si comprende che proprio la Lega Nord è il soggetto politico più credibile per il mondo cattolico e per la Chiesa stessa: la Lega rispetto all’Udc, e ad altri sedicenti partiti cattolici, ha dimostrato sinora coi fatti, e non solo con le parole, di voler e saper interpretare in modo sensibile ed efficace il ruolo di partito ispirato dalla guida della Chiesa e plasmato sulla base dei precetti evangelici.
Questo lo stanno comprendendo anche gli italiani, soprattutto del nord, che un tempo supportavano onestamente e convintamente la Democrazia Cristiana: oggi molti di loro votano Lega Nord perché preferiscono premiare e sostenere chi è cristiano nei fatti e non solo nelle enunciazioni.
L’alleanza probabile dell’Udc piemontese con la sinistra è il segnale evidente della schizofrenia che anima le esigue fila del partitino scudocrociato: dove fa comodo, nelle amministrazioni locali, i signori dell’Udc appoggiano i loro ampi glutei sulle poltrone gentilmente offerte loro dal centro-destra, e poi, senza particolari remore morali, vanno a sostenere la campagna elettorale della anti-cattolica, abortista e laicista dichiarata Mercedes Bresso. E’ evidente che questo atteggiamento non potrà essere tollerato a lungo.
Il candidato alla presidenza della Regione Piemonte, Roberto Cota, è persona colta e misurata, cattolico di sostanza e non solo di forma: i cattolici veri non avranno dubbi su chi scegliere tra lui e una signora che impersonifica una sinistra atea, filo-islamica e violentemente anti-cattolica.
Come scriveva Nicolas Gomez Davila: “Essere cristiani è trovarsi di fronte a colui cui non possiamo nasconderci, di fronte a cui non possiamo mascherarci. È assumersi il peso di dire la verità anche quando offende.”
E che offenda o meno questa è la verità: i rigurgiti nostalgici degli adoratori della vecchia Democrazia Cristiana saranno impietosamente sepolti da una sonora pernacchia: quella degli elettori cattolici.


Emanuele Pozzolo
Capogruppo Lega Nord al Comune di Vercelli
(Articolo pubblicato su "La Padania" del 3 gennaio 2010)