mercoledì 8 aprile 2009

Non sono un soldatino

Non sono fatto per le caserme, nè sono portato a trasformarmi in lacchè all'occorrenza. Non ho mai avuto il dono di una spiccata ubbidienza: mai, fin da bambino. Il mio motto preferito è il sempreverde "me ne frego".
Mi è sempre piaciuto dire tutto quel che penso. Ho sempre scritto tutto quello che la mia coscienza mi ha dettato, senza guardare in faccia a nessuno.
A qualcuno questa mia impostazione può dare fastido: lo comprendo. Senza dubbio in politica, alla luce dei fatti, tale mia peculiarità infastidisce assai. Infastidisce soprattutto i più lenti e i più tardi: coloro che sanno solo strisciare faticano ad accettare che qualcuno possa volare un po' più in alto.
Chi vive alle spalle della società lucrando sulla politica partitica non può tollerare che la politica possa accidentalmente diventare quel che in realtà dovrebbe essere: cioè il luogo preposto alla battaglia tra le idee.
La politica, per i viscidi elementi da segreteria, è uno spazio protetto: nessuno che abbia un minimo di autonomia o di intelligenza può avvicinarsene.
Solo i coglioni o i lobotomizzati hanno le porte spalancate.
Chi invece volesse impegnare le sue energie e il suo cervello al servizio della politica, e in definitiva al servizio del suo popolo, troverebbe (trova e troverà) la porta blindata. Chiusa, inaccessibile.
Perchè? Forse perchè il politico medio non ha altra ambizione oltre a quella di stare ben attento che attorno a lui non possano crearsi le condizioni che consentano la crescita di altri individui.
Chi è consapevole della sua limitatezza culturale e intellettuale ha la terribile paura del confronto con gli altri: e a ragione. Immaginate quanti sono i falliti nella vita che, senza alcuna spinta ideale, fanno politica per ripiego perchè altro non sanno fare. Fermatevi un attimo a riflettere quanti sono coloro che senza lo stipendio collegato a cariche o nomine politiche non mangerebbero.
Sono tanti questi poveretti. Dico poveretti perchè un uomo che dipende in tutto e per tutto dalla politica partitica non può avere autonomia di scelta e, in definitiva, non può avere libertà.
Cosa mai può essere un uomo politico senza autonomia e senza libertà se non un ridicolo soldatino manovrato dal partito di turno? Rifletteteci.
E tenetevi alla larga dai soldatini: sono armati e sparano a comando.
Fanno solo danni: senza avere altri orizzonti che il loro sitpendio.
Se cercate uno stipendio non fate politica: di marionette ce ne sono già in abbondanza. Quel che serve oggi sono persone libere. Da tutto.

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